Rilancio dell’azione politica a Foligno

Foligno, 18/07/2012

Stefania Filipponi Impegno Civile

Il documento firmato dai tre Consiglieri Comunali PD è un atto di grande valenza politica, la cui discussione non può essere limitata alle sede partitica dove, con il solito metodo del bastone e della carota, si metterà tutto a tacere, come, d’altra parte, è accaduto già lo scorso anno.
Infatti in occasione del bilancio 2011, alcuni consiglieri del PD ( in quota, però, all’ex gruppo DS) e il capogruppo di SEL, avevano ripetutamente sollecitato, anche allora, il rilancio dell’azione politica. A Foligno, però, qualsiasi proposta che tenda a favorire il dibattito sul ruolo e sulla vivibilità della città, non solo rimane inascoltata, ma viene svilita e strumentalmente ridotta ad “attacchi personali” o, peggio ancora, frutto di “colpi di sole”.Le ragioni politiche dell’attuale “crisi” sono molteplici, ma la sintesi porta ad una unica conclusione: Nando Mismetti é incapace di guidare la coalizione e, soprattutto, è incapace di governare Foligno.
Proprio a causa della completa assenza di lungimiranza politica (dote fondamentale per un sindaco) si rifiutano i contributi da chiunque provengano, si mette a tacere il dibattito, attraverso il quale dovrebbero svilupparsi idee, progetti, per (come recita il documento)” permettere alla città di ricreare le condizioni per favorire uno sviluppo e un benessere della comunità”; invece l’azione di questa amministrazione, assolutamente autoreferenziale, si limita alla costruzione del quotidiano consenso, per conservare, più a lungo possibile, i piccoli feudi di potere, fine a se stesso. In un simile contesto è fin troppo facile chiedere le dimissioni del Sindaco; ma tale richiesta, da parte della opposizione, rischia di diventare un atto demagogico, di facciata: le dimissioni sono una scelta individuale e attengono alla dignità della persona. Forse alla fine la maggioranza riuscirà a rattopparsi e a votare il bilancio; Impegno Civile chiede, comunque, che il documento pubblicato dai tre Consiglieri del PD venga portato al vaglio del Consiglio Comunale, il cui ruolo è stato troppo spesso vilipeso e “considerato un fastidioso atto formale”. Se non vi provvederà la maggioranza, l’opposizione attiverà le procedure di legge per avviare, in sede istituzionale, così come richiesto dai firmatari,” un sereno ed aperto confronto su temi fondamentali per il futuro della nostra comunità”.