Rapporto di Confartigianato

Umbria, 10/07/2012

“Alle imprese credito con il contagocce e sempre più costoso.
Per le Pmi dal 2010 finanziamenti in calo del 4 per cento e tassi fino al 10,39 per cento”

“Sempre meno credito alle imprese italiane: tra novembre 2011 e aprile 2012 i finanziamenti sono diminuiti del 2,6 per cento.”
Lo rileva, secondo Stelvio Gauzzi – Segretario di Confartigianato Imprese Perugia - un rapporto di Confartigianato Nazionale secondo il quale, al calo della quantità di finanziamenti si accompagna l’aumento dei tassi di interesse. Ad aprile di quest’anno il tasso medio si attesta al 3,68 per cento, ma sale al 4,73 per cento per i prestiti fino a 1 milione di euro e arriva fino al 5,15 per cento per i prestiti fino a 250.000 euro.
“Con questi valori, il nostro paese è secondo soltanto alla Spagna per i tassi più alti d’Europa. Ma siamo sul gradino più alto del podio europeo per il maggiore aumento dei tassi: 68 punti base in più tra aprile 2011 e aprile 2012”.
“Secondo il rapporto di Confartigianato, continua Gauzzi - le più penalizzate sono le piccole imprese, che da dicembre 2010 a marzo 2012 hanno visto diminuire i finanziamenti del 4 per cento e pagano tassi d’interesse maggiori di 223 punti base rispetto a quelli richiesti alle aziende medio-grandi. Per le imprese con meno 20 addetti la crescita dei tassi di interesse tra marzo 2011 e marzo 2012 è stata di 139 punti base.
A ‘soffrire’ di più il razionamento del credito sono le imprese artigiane: da giugno a dicembre 2011 lo stock di finanziamenti è diminuito del 3,1 per cento .
Nonostante il calo di risorse creditizie, l’artigianato si sforza di creare maggiore ricchezza rispetto alle altre aziende: per produrre 100 euro di valore aggiunto utilizza soltanto 31 euro di credito, mentre le imprese non artigiane hanno bisogno di 126 euro per realizzare 100 euro di valore aggiunto.
“I nostri dati – sottolinea Stelvio Gauzzi – confermano che la situazione creditizia delle imprese, soprattutto quelle di piccola dimensione, rimane molto critica. Non bisogna abbassare la guardia. Serve uno sforzo comune per trovare soluzioni che invertano questa tendenza. Il credito è il carburante indispensabile per rimettere in moto l’economia e ridare slancio e fiducia ai nostri imprenditori”.