Trucioli o Barrique per l'invecchiamento del vino

L' Italia del vino, 13/05/2006

Coldiretti e Cia per la trasparenza, Unione Vini e Federvini contro.

Più sfumata le posizione della Coldiretti ("no ad inganni per consumatori e produttori"), che insiste sulla necessità di un'etichettatura trasparente, ma non dice chiaramente se la modifica che sarà approvata in sede Ue garantisca o no questa trasparenza. La Cia, l'altra grande organizzzione agricola italiana, è meno ambigua: "Nessuna opposizione al vino ai trucioli, ma l'informazione al consumatore deve essere trasparente", afferma in un comunicato, in cui chiede che sia per i vini dell'Ue che per quelli importati venga chiaramente evidenziato in etichetta se il sapore di legno proviene dai trucioli o dalle 'barriques'". La Cia riconosce anche che "dal punto di vista sanitario non c'è alcuna differenza, mentre i costi di produzione sono notevolmente convenienti". Da notare poi una durissima presa di posizione del portavoce della delegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, Giuseppe Castiglione, che se la prende solo con la Commissione Ue e si chiede "quale fiducia mai potranno avere i consumatori nell'Unione europea", non menzionando il fatto che tutti i governi, compreso quello italiano di cui faceva parte finora il suo partito, hanno appoggiato la modifica delle norme enologiche comunitarie.

Va sottolineato, infine, il silenzio di coloro che hanno spinto in senso contrario, e si sono opposti a un obbligo di etichettatura chiaro, con una semplice indicazione obligatoria, che permettesse di distinguere il vino ai trucioli da quello in barrique: le associazioni dei produttori, e in particolre, per l'Italia, Federvini e Unione Vini. Sono state queste organizzazioni, secondo fonti diplomatiche che hanno seguito da vicino il negoziato, a cercare di "tirare" la posizione italiana verso una "liberalizzazione totale" delle norme. La Commissione e i paesi membri, compreso il governo italiano, hanno preso tuttavia una posizione più equilibrata, anche se di compromesso, che salvaguarda i prodotti Doc e vieta di ingannare i consumatori con finte indicazioni di passaggio in 'barrique'.