Turismo: assessore regionale Bracco: cè un nuovo sport, sparare sullUmbria alla bit
Umbria, 08/03/2011
Sembra che ormai nella nostra regione stia prendendo piede un nuovo sport, quello di sparare sulla partecipazione umbra alla Bit di Milano. Lo ha detto lassessore al turismo della Regione Umbria Fabrizio Bracco. Ai primi spari ha aggiunto ho scelto di non replicare, perché ognuno, soprattutto se non cè stato e non dispone di notizie accurate, è libero di pensarla come vuole, ma adesso credo opportuno fare alcune precisazioni.
Queste le precisazioni. Sarà perché sono abituato - dice Bracco -, per formazione e professione, a informarmi e possibilmente documentarmi in modo accurato sulle cose di cui parlo, ma resto molto perplesso di fronte ad argomenti che sembrano nascere solo dal preconcetto e dalla disinformazione, e qualche volta anche da risentimento.
Sono mesi che si sta da vari fronti lavorando sul rilancio turistico della nostra regione, come peraltro la stampa ha ben documentato. Delle questioni discusse in questo periodo, dalla ridefinizione dellimmagine dellUmbria al rifacimento del portale turistico, dalle nuove campagne mirate di promozione alla qualificazione dellintero sistema umbro dellaccoglienza, fino ai grandi temi dello slow tourism e delle nuove tipologie di turismo da incentivare, mi sembra che ai nostri attenti critici poco interessi, mentre io vorrei capire meglio, e quindi entrare più nel merito delle critiche che ci rivolgono. Di questo vorrei parlare in un dibattito vero: su ciò che si è fatto e su ciò che si dovrebbe e potrebbe fare per lo sviluppo turistico della Regione.
Il pressappochismo dei rilievi mossi in queste settimane e in particolare quelli (apparsi oggi sul Corriere dellUmbria) della presidente del Movimento per Perugia, Carla Spagnoli, sembrano più il frutto della raccolta di critiche di seconda e terza mano raccattate qua e là, estemporanee e arbitrarie, che di una diretta esperienza di ciò che è avvenuto alla Bit.
Ma sarebbe mai possibile partecipare a manifestazioni di questo tipo senza elargire un abbondante ed ampio materiale turistico? Come, peraltro, ha ininterrottamente fatto un front desk per tutta la durata della manifestazione, distribuendo la vasta gamma delle pubblicazioni nel corso del tempo realizzate, alla quale si è aggiunta la proiezione pressoché continua dei dvd e dei docufilms turistici a disposizione.
E che dire poi dellaccusa che non sarebbe stato allestito neppure uno stand per la degustazione dei nostri prodotti tipici? Ma perché avrebbe dovuto esserci? In questa edizione abbiamo scelto un altro profilo. Un conto è il Salone del Gusto di Torino o il Vinitaly di Verona, manifestazioni enogastronomiche dove le degustazioni hanno un senso e soprattutto a Torino, con i presidii Slow Food e i top chef dellassociazione Umbria Golosa, lUmbria si è presentata allaltezza della sua fama; un conto è la Bit di Milano, dove ad influire sulle scelte ci sono le dimensioni e larchitettura dello stand, che nella sua versione attuale non consente una promozione enogastronomica, che avesse pretese di completezza e qualità.
Lo stand si può criticare, la scelta del talk show continuo anche, ma solo dopo aver dato atto che, per come è stato concepito qualche anno fa, lo stand ha comunque assolto le sue funzioni promozionali, così come i talk shows, accompagnati dai filmati, hanno comunque consentito a tutti coloro che operano nel settore turistico di presentare la propria offerta e le proprie iniziative, garantendone visibilità su giornali, tv e web e suscitando comunque linteresse di testate turistiche di grande rilievo, che grazie ai contatti stabiliti realizzeranno prossimamente servizi sullUmbria.
Ad uno di questi talk-show ha partecipato miss Italia 2010, lumbra Francesca Testasecca. Alla presidente del Movimento per Peeugia, che a proposito di questa partecipazione straparla di donne-oggetto e chiede addirittura alla Presidente Marini che tipo di promozione della donna sia stata questa alla Bit di Milano, potremmo rispondere, se scendessimo sul suo stesso incredibile piano, che al talk show in questione cerano, oltre alla stessa Marini e Francesca Testasecca, Luca Ronconi, Filippo Timi, Enrico Vaime, Carlo Pagnotta, Serse Cosmi e Giampiero Sacchi: ma non lo facciamo, perché respingiamo in toto qualsiasi assimilazione a donna oggetto di Francesca Testasecca, vincitrice di un concorso molto seguìto e che fa parte della storia del costume del Dopoguerra. Francesca è una ragazza non solo bella, ma spigliata, preparata e comunicativa. Una grande espressione della gioventù dellUmbria, e un ottimo testimonial della regione".
Infine conclude lassessore Bracco -, vorrei ricordare alla signora Spagnoli, che certamente non mi conosce, che non mi è mai capitato, né mai mi capiterà, di fare gite di piacere a spese della comunità.
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