Monsignor Michele Faloci Pulignani fa discutere

Foligno, 07/03/2011

don Sergio Andreoli

Il folignate monsignor Michele Faloci Pulignani (nato il 9 luglio 1856 e morto il 1 ottobre 1940), Priore del Capitolo della Cattedrale di San Feliciano, Professore nel Seminario Diocesano, Cancelliere della Curia Vescovile e per molti anni Vicario Generale della Diocesi di Foligno - fu anche Vicario Capitolare dal 22 dicembre 1894 al 18 marzo 1895 -, è noto a chiunque abbia anche una sola volta prestato interesse alla storia - a quella francescana e angelana, in particolare -, e tuttavia viene poco celebrato.

Che pesi su di lui il fatto di aver operato per il bene della Chiesa e della sua città in un’epoca, che politicamente non suscita più simpatia?

Sarebbe, questa, una forma di preconcetto pericoloso, che potrebbe generare ostracismi fuori della storia.

La serenità dei giudizi è attualmente favorita da quanto in Italia è avvenuto in questi ultimi anni e la capacità di distinguere, e quindi di riconoscere i meriti delle persone in campo culturale e i limiti in quello politico, dovrebbe caratterizzare il dialogo culturale.

E i meriti di monsignor Faloci Pulignani non sono pochi.


Basterebbe scorrere l’elenco della sua produzione letteraria, per convincersi che non è stato un qualsiasi erudito.

Fu, infatti, uno studioso molto attento ai documenti e alla fonti, per ricostruire le vicende delle istituzioni cittadine e non solo.

In questa sede voglio ricordare che nel 1932 favorì la trascrizione, la pubblicazione e la traduzione di un manoscritto riguardante la beata Angela da Foligno (+4 gennaio1309), conservato nella Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di S. Scolastica, di Subiaco.

Solo questa sua iniziativa sarebbe sufficiente per collocarlo tra i benemeriti della cultura.

Ma tante altre sono state quelle che egli ha portato a compimento e che lo rendono meritevole di attenzione maggiore e di pubbliche celebrazioni.

Se a farlo fosse solo la Chiesa di Foligno o quella di Spoleto - monsignor Faloci Pulignani vi svolse dal i gennaio 1906 al 15 agosto 1912 il servizio di Vicario Generale -, qualcuno potrebbe pensare che egli fu soltanto un ecclesiastico.

Poiché, però, a Foligno, fu anche Assessore alla Cultura e di Direttore della Biblioteca Comunale, - pochi anni fa è stata intitolata a Dante Alighieri -, auspicherei qualche iniziativa da parte dell’Amministrazione Comunale, per riportare l’attenzione dei folignati su uno dei suoi figli più illustri.

Se, poi, la prestigiosa rivista Miscellanea Francescana, edita dalla Pontificia Facoltà Teologica dei Frati Minori Conventuali di Roma, troverà il modo per ricordare il suo fondatore e primo direttore, a poco più di settant’anni dalla morte, penso che la cosa tornerebbe gradita a molti folignati e a tutti gli studiosi.

Per questi sarà preziosissimo l’appuntamento dell’8-9aprile, quando si terrà il convegno promosso dalla Gazzetta di Foligno, fondata dal Faloci Pulignani nel 1888 - era la prosecuzione del foglio Il giornale di Foligno, nato nel 1886; da ricordare che egli fondò anche l’Archivio per la Storia Ecclesiastica dell’Umbria, pubblicato dal 1913 al1919, e, nel 1925, il periodico La Fiamma -.

Chissà, poi, se anche la Deputazione di Storia Patria per l’Umbria - creata nel 1894 come Società umbra di storia patria e trasformata in Deputazione nel 1896 - si mobiliterà per celebrare l’illustre folignate, che fondò, insieme a Milziade Santoni, di Camerino, e Giuseppe Mazzatinti, di Gubbio, la rivista di studi storici Archivio storico per le Marche e per l'Umbria, che uscì dal 1884 al 1888?

2.



Sorprendente quanto di monsignor Michele Faloci Pulignani è stato scritto nella I edizione della nota del novembre scorso, e nella II edizione disponibile, con la vecchia data, in http://www.micropolis-segnocritico.it/mensile/, all’inizio di marzo di quest’anno; le

riporto di seguito:

I edizione.

“Revisionismo clericale.

Siamo alle solite, il passato torna ad essere un terreno di battaglia.

Ricorre quest’anno il 70° anniversario della morte di mons. Michele Faloci Pulignani, un colto quanto reazionario prete folignate, che in vita fu feroce oppositore di ogni forma di modernità, sanfedista e temporalista, contrario ad ogni anelito di cambiamento all’interno della Chiesa.

Il settimanale della Curia folignate ‘Gazzetta di Foligno’ coglie l’occasione dell’anniversario per lanciare un campagna affinché gli venga dedicata la Sala di lettura della Biblioteca comunale, istituzione alla quale aveva donato i suoi libri e il suo archivio.

La “Gazzetta” non è diretta da tetri fascisti, ma dal prof. Nizzi, che in politica è vicino al Pd e che - fino all’assunzione dell’incarico di direttore - è stato iscritto a quel partito e segretario di un circolo. Ebbene Nizzi non difende il fascismo di Faloci, anzi dice che sbagliò, ma per rivalutarne la figura utilizza le categorie della “comprensione del passato”, della pacificazione della memoria, come fanno gli storici revisionisti quando vogliono rivalutare i combattenti di Salò.

Fatto sta che Faloci aderì al fascismo, fu consigliere e assessore della giunta che governò la città dal 1923 al 1927, combatté i preti popolari che riteneva pericolosi seguaci del ‘modernismo’ ed usurpatori del “suo” giornale la “Gazzetta”, che aveva diretto per lunghi anni”.

(Da: Micropolis, mensile umbro di politica, economia e cultura,

http://www.micropolis-segnocritico.it/mensile/ inserita da Re. Co. [Renato Covino?], l’11 novembre2010).

II edizione (metto in corsivo la parte aggiunta alla precedente nota).

“Revisionismo clericale

di Re. Co. •11 Nov 2010 • Categoria: micropolis on line

Siamo alle solite, il passato torna ad essere un terreno di battaglia. Ricorre quest’anno il 70° anniversario della morte di mons. Michele Faloci Pulignani, un colto quanto reazionario prete folignate, che in vita fu feroce oppositore di ogni forma di modernità, sanfedista e temporalista, contrario ad ogni anelito di cambiamento all’interno della Chiesa. Il settimanale della Curia folignate “Gazzetta di Foligno” coglie l’occasione dell’anniversario per lanciare una campagna affinché gli venga dedicata la Sala di lettura della Biblioteca comunale, istituzione alla quale aveva donato i suoi libri e il suo archivio. La “Gazzetta” non è diretta da tetri fascisti, ma dal prof. Nizzi, che in politica è vicino al Pd e che - fino all’assunzione dell’incarico di direttore – è stato iscritto a quel partito e segretario di un circolo. Ebbene Nizzi non difende il fascismo di Faloci, anzi dice che sbagliò, ma per rivalutarne la figura utilizza le categorie della “comprensione del passato”, della pacificazione della memoria, come fanno gli storici revisionisti quando vogliono rivalutare i combattenti di Salò. Fatto sta che Faloci aderì al fascismo, fu consigliere e assessore della giunta che governò la città dal 1923 al 1927, combatté i preti popolari che riteneva pericolosi seguaci del “modernismo” ed usurpatori del “suo” giornale la “Gazzetta”, che aveva diretto per lunghi anni.

Un suo estimatore, don Dante Cesarini, ha sostenuto che fu fascista per “civilizzare” i fascisti, per reazione all’anticlericalismo e alla violenza massonica e socialista e per amore della sua città. A noi sembra che la sua adesione al fascismo altro non sia stata che la logica conclusione della sua coerente ideologia reazionaria. Fabio Bettoni, opponendosi alla titolazione della Sala di lettura a Faloci, ha ricordato che già ci sono sui muri della città e di palazzo Trinci cinque epigrafi dedicate al monsignore e che a lui è titolata una piazza centrale, mentre sulla sua attività sono stati scritti ben sette volumi. Anche a noi ci pare possa bastare”.

Mi chiedo: L’estensore della nota conosce veramente la vita e le opere di monsignor Faloci Pulignani?

Segnalo una pubblicazione che si può consultare presso la Biblioteca “L. Jacobilli” (Q 1866/1): L’opera letteraria di Mons. M. Faloci Pulignani Priore della Basilica Cattedrale di Foligno, Quinta edizione, Poligrafica Salvati, Foligno-Roma-Milano, 1939-XVII.

3.

Invito i lettori ad intervenire nella discussione, scrivendo a questo indirizzo:

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