Franco Menicagli in mostra al Trevi Flash Art MuseumTrevi, 10/03/2006 Si rinnova lappuntamento con Ginnasio Project Window. Vetrina internazionale della giovane arte. La rassegna darte contemporanea, composta da una serie di mostre personali che si alterneranno mensilmente per tutto il 2006, è giunta infatti alla sua terza esposizione. Lintenzione di creare uno spazio di promozione culturale inedito e sperimentale, che renda ragione delle molteplici tendenze dellarte contemporanea, trova così riscontro, dopo lumbro Fabrizio Segaricci ed il marchigiano Marco Bernacchia, nel lavoro di Franco Menicagli (Livorno, 1968). Nellormai consolidato spazio trevano, affacciato sulla centralissima piazza Mazzini, verrà esposto uno spaccato della recente produzione dellartista toscano. La mostra è un esempio di come, sotto legida della cultura, entità differenti possano cooperare e rafforzarsi vicendevolmente per erigere un patrimonio di nuove esperienze e produrre innovazione. Levento, infatti, si fregia del sostegno dellazienda Luigi Metelli, dellimpegno e della promozione dellamministrazione comunale di Trevi, e della collaudata esperienza nellambito della promozione culturale del Trevi Flash Art Museum. Curata da Matilde Martinetti e Mara Predicatori, la mostra espone opere inedite, dimostrando la versatilità di Menicagli, orientato verso scelte linguistiche diverse (installazione, scultura, animazione, video, disegni, performance
), e verso limpiego dei materiali più disparati. Un campionario, in sintesi, che testimonia, da una parte, la nuova direzione verso cui lartista sta orientando il proprio lavoro, dallaltra la coerenza di un percorso artistico ormai consolidato. Le opere presentate infatti, pur nella varietà di forme e linguaggi, denotano una puntuale attenzione nei confronti del mondo vegetale, preso a pretesto per strane combinazioni, che danno vita ad esserini inusuali, creature fantastiche dettate dallibridazione tra forme naturali e strumenti di guerra. Un lavoro, in sintesi, che attraverso il linguaggio metaforico dellarte, porta a riflettere sui limiti sempre più incerti tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale mantenendo, allo stesso tempo, una sottile e divertita ironia, unattitudine giocosa e leggera. Ma che soprattutto, rispettando la logica del progetto ideato da Maurizio Coccia, ridefinisce lo spazio in cui si colloca, dialogando con il centro storico del paese attraverso il linguaggio della contemporaneità. |