Vinitaly: La via del vino sui social network
Verona, 12/04/2010
Sempre più web e sempre più social network nel futuro del vino: un vero e proprio boom di siti, blog, portali, pagine su facebook... per una comunicazione sempre più diretta fra cantine e pubblico. La trasparenza delle fonti è un problema, ma può essere superato; parte da Vinitaly la riflessione per regole condivise.
La rete di internet come opportunità da cogliere velocemente per emergere in un mondo fatto di centinaia di migliaia di etichette: è questo il must uscito dal convegno organizzato da Vinitaly dal titolo Vino, Web e Social Network: opportunità e responsabilità, che ha posto però anche allattenzione il problema del controllo e della tracciabilità delle informazioni messe in rete. Un convegno che proprio grazie a un social network come twitter e ai blogger presenti ai lavori è stato seguito in tempo reale da migliaia di utenti al di fuori delle mura della sala conferenze.
Internet e i vari social network quali i blog, twitter, facebook, ma anche youtube sono il nuovo strumento di comunicazione che può permettere anche ai piccoli produttori vitivinicoli di entrare direttamente in contatto con i consumatori, per farsi conoscere ma anche per conversare in tempo reale dei loro gusti e delle tendenze in atto senza intermediazioni.
Dallaltra parte, i consumatori per la prima volta possono scegliere e scambiarsi opinioni direttamente, tanto che ormai l80x100 delle persone si informa su internet prima di fare un acquisto importante e il 70x100 confronta i prezzi sulla rete.
Si tratta di un nuovo modo di fare marketing, a prezzi accessibili e con attività mirate e facilmente verificabili nei risultati che permettono di ottimizzare le risorse, pur andando a colpire puntualmente il singolo potenziale cliente. Molto si basa sul passaparola, e questo dà al consumatore un potere mai avuto prima.
Che lo strumento di internet abbia enormi potenzialità per il settore enologico lo dimostra il fatto che il vino compare in quasi il 2x100 delle conversazioni in rete che si svolgono nelle principali lingue europee, per un totale di 105 mila conversazioni ogni giorno.
Ma a chi non la conosce la rete fa paura, e anche tra gli operatori dellinformazione cè forte la preoccupazione che, essendo alla portata di tutti, i blog e i social network possano diventare strumento per decidere anche la cattiva sorte di unazienda, attraverso la diffusione di false informazioni.
Al controllo e alle regole imposte, però, tra chi utilizza la rete prevale lidea che sia meglio lautocontrollo, da raggiungere magari attraverso un codice etico condiviso, ferma restando la capacità, già dimostrata dalla rete, di scoprire e subito isolare chi sbaglia o chi non si dimostra credibile.
Il confronto sul tema è agli inizi, da Vinitaly sono state lanciate, grazie anche alla presenza tra i relatori di Gianluca Amadori, presidente dellOrdine dei Giornalisti del Veneto, le prime idee per trovare un punto di sintesi che porti il mondo del vino a fidarsi di internet.
Ma già da ora il messaggio è che non bisogna avere paura della rete e che è importante iniziare a percorrere le nuove strade del marketing. Lo dicono gli analisti dei media (tra i relatori del convegno Enrico Grazzini del Corriere della Sera) e i blogger (Filippo Ronco di TigullioVino e Vinix e Giampiero Nadali di Aristide Blog), ma anche dalle cantine che la stanno utilizzando con profitto in termini di immagine (Francesco Zonin con lesperienza di My Feudo tra i relatori e Lorenzo Biscontin di Santa Margherita tra il pubblico).
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