Vinitaly: Cantine e GDO: insieme per conquistare i mercati esteri ed intercettare la ripresa
Verona, 10/04/2010
Incontro a Vinitaly tra produttori, distributori ed analisti Spagna, Germania, Inghilterra e Stati Uniti i mercati più promettenti Iri Infoscan: il peso della crisi è dimostrato dalla crescita delle vendite nei supermercati italiani dei vini nobili, e della fascia sotto i tre euro
La Grande Distribuzione (Gdo) sarà sempre più decisiva per il vino italiano di qualità che cerca di conquistare i mercati esteri, che si stanno aprendo anche come conseguenza della crisi. E sul mercato italiano è proprio la crisi che sta spingendo i consumatori a preferire i supermercati per gli acquisti di vino a denominazione dorigine, in ripresa nel 2009 rispetto allanno precedente.
Questo il messaggio che proviene dalla tradizionale tavola rotonda organizzata da Veronafiere su vino e grande distribuzione, tenutasi oggi a Vinitaly e che ha visto la partecipazione di catene distributive, produttori di vino ed analisti (Federdistribuzione, Federvini, Gruppo Zonin, Coop, Conad, Iri Infoscan Italia, Iri Infoscan Germany, conduttore Luigi Rubinelli).
La Grande Distribuzione può giocare un ruolo importante anche allestero ha dichiarato Giorgio Panizza di Federdistribuzione, lassociazione che rappresenta la maggioranza della Gdo italiana, e Consigliere de Il Gigante - dove la qualità e la varietà del nostro vino sono vincenti: unaltra grande opportunità per i produttori, che attraverso le reti di alcune catene internazionali della Gdo trovano accesso ai grandi mercati stranieri, anche quelli di economie emergenti.
Stravolti dalla crisi economica, i mercati esteri si aprono al vino italiano, come dimostra la ricerca che Iri Infoscan ha elaborato per Vinitaly: un caso emblematico è quello della Spagna che nel 2009 ha aumentato del 21x100 la vendita nei supermercati di vini bianchi italiani, a fronte di una flessione del 31x100 dei vini bianchi francesi.
In Europa, oltre il mercato spagnolo mostrano segni di rinnovato interesse per il vino italiano le catene distributive di Germania e Inghilterra, e nel resto del mondo quelle Statunitensi ed asiatiche.
I Paesi che hanno dato maggiore soddisfazione ai produttori italiani sono Germania, Scandinavia, Svizzera, Giappone, Canada ha spiegato Francesco Zonin, Vice Presidente del Gruppo Zonin - mentre in sofferenza hanno chiuso i mercati Sud Americani e dell'Est Europa. A livello di volumi il trend è stato senz'altro positivo, specie per gli spumanti italiani che stanno conquistando sempre maggiori quote di mercato in tutti i continenti. Sul fronte dei valori l'export del vino italiano del 2009 è andato migliorando a fine anno ed ha quasi recuperato l'andamento negativo dei primi mesi che anche a causa dello svantaggioso rapporto di cambio euro/dollaro ha penalizzato un po tutti i vini europei nel mondo.
Il mercato tedesco offre interessanti opportunità per il vino italiano distribuito nella Grande Distribuzione, che già oggi copre il 15,4x100 delle vendite in quel canale. Il modo migliore per far conoscere il vino di qualità ai tedeschi ha riferito Alexander Schwarz di Iri Infoscan Germany è sfruttare le promozioni delle settimane italiane e delle ricorrenze, come Natale e Pasqua. I vini bianchi italiani più venduti nelle catene tedesche sono: Garganeva (Soave), Pinot grigio, Trebbiano e Corvina Veronese. Sangiovese e Montepulciano i rossi più venduti, mentre cresce il gradimento delle bollicine, con Asti e Prosecco che aumentano sensibilmente le proprie vendite.
Se le vendite di vino italiano di qualità allestero crescono grazie al ruolo delle catene distributive straniere, va registrato un crescente impegno di quelle catene italiane che possono sfruttare alleanze con catene straniere, come è il caso di Conad. Facciamo parte da anni di un consorzio formato da cinque catene distributive europee, chiamato Coopernic ha fatto notare Francesco Avanzini, Direttore Commerciale di Conad che in virtù di piattaforme dacquisto condivise ci consente di valorizzare il vino italiano sul mercato europeo. Ma sono anche importanti attività promozionali svolte con i nostri partner internazionali, si veda il caso della catena Leclerc in Francia, dove nel prossimo mese saremo nuovamente presenti con la manifestazione "Vive L'Italie" per la quale abbiamo selezionato diverse etichette nazionali che saranno proposte in circa 500 ipermercati francesi.
Note positive sulle vendite di vino di qualità arrivano anche dal mercato italiano, che registra nel 2009 una ripresa rispetto alla flessione del 2008, come rilevato dalla ricerca di Iri Infoscan presentata alla tavola rotonda di Vinitaly. Se il totale del vino confezionato (vino da tavola, brik, vino a denominazione, etc.) fa registrare un piccolo aumento dello 0,1x100 in volume (comunque significativo rispetto al -2,5x100 del 2008), laumento delle vendite di vino a denominazione dorigine (doc, docg, igt) è impetuoso: + 3,9x100 le bottiglie da un litro, + 3,5x100 quelle sotto i 5 euro, e addirittura + 8,5x100 quelle sopra i 5 euro!
Indubbiamente la crisi condiziona molto gli acquisti degli italiani ha commentato Virgilio Romano, CS Account Director di Iri Infoscan Italia - sia perché comprano sempre più i vini a denominazione dorigine nei supermercati, dove sono più convenienti, sia perché quasi i due terzi dei vini a denominazione si vendono a prezzi sotto i 3 euro, con un aumento del 2x100 a volume per questa fascia di prezzo. Da sottolineare lottima performance dello spumante italiano che cresce del 5,3x100, a fronte di una flessione pesante dello champagne francese.
Una conferma del ruolo della Grande Distribuzione nel diffondere e far conoscere agli italiani i vini tipici regionali è venuta dal Presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia che ha dichiarato: La Grande distribuzione rappresenta circa il 60x100 del canale di vendita del comparto alcolico, e attraverso la politica del giusto rapporto qualità/prezzo, la cura con cui sono presentati i prodotti sugli scaffali e gli inviti alle degustazioni, ha avuto il merito di abituare il consumatore a scegliere la qualità con proposte dacquisto ragionate e non casuali. Per questo Federvini desidera sottolineare il ruolo che la Gdo ha assunto nella diffusione della cultura del bere, ribadendo che troverà in Federvini un partner pronto ad affrontare le sfide di un mercato sempre più esigente e selettivo."
Veronafiere ha intuito per tempo la potenzialità della Grande Distribuzione nella diffusione della cultura del bere, organizzando fin dal 2004 la tavola rotonda su vino e Gdo, una manifestazione unica, finalizzata al dialogo tra produttori e distributori, e il Gdo Buyers Club, incontro B2B tra buyer della Gdo e cantine espositrici a Vinitaly (questanno vi hanno partecipato i buyer di: Coop, Carrefour, Gruppo Selex, Gruppo Pam/Panorama, Despar Aspiag, Interdis, Agorà Network, Gruppo Lombardini).
Lanalisi fornita annualmente da Vinitaly sulle vendite di vino a denominazione dorigine nel canale della Grande Distribuzione ha commentato nel suo indirizzo di saluto Claudio Valente, Vicepresidente vicario di Veronafiere - conferma che la scelta della qualità rimane un elemento decisivo nelle opzioni di acquisto, anche nel 2009, anno estremamente difficile per leconomia mondiale ed europea in particolare.
E proprio le vendite di vino di vino a denominazione dorigine nella Grande Distribuzione rappresentano il miglior indicatore per stabilire quali sono i vini più popolari e più amati dagli italiani. Le classifiche compilate da Iri Infoscan per Vinitaly riferiscono che al primo posto cè il Lambrusco con oltre 13 milioni e mezzo di litri venduti nel 2009, seguito dal Chianti con più di 10 milioni di litri ed il Montepulciano dAbruzzo con quasi 9 milioni. Mentre i vini emergenti, cioè con un tasso di crescita maggiore rispetto al 2008, sono: il Negroamaro di Puglia con il + 34,7x100, il Syrah di varie regioni con il 26,5x100 e il Bianco di Custoza del Veneto con il 23,2x100.
Le vendite di vino a denominazione dorigine nella Grande Distribuzione potranno anche aumentare nei prossimi anni se le catene saranno capaci di intercettare le nuove esigenze dei consumatori, ha fatto notare lautorevole osservatore Luigi Rubinelli, direttore di Mark Up e moderatore del convegno di Vinitaly: Il canale supermercati-ipermercati sarà sempre più promettente per il vino nella misura in cui i reparti vino si adegueranno alle tendenze di consumo, anche adottando nuovi formati, come le mezze bottiglie, le bottiglie da due litri e via dicendo, come dimostrano esperimenti interessanti in atto in alcune insegne che raccontano un modo diverso di commercializzare il vino. Si tratta di proporre un prodotto aderente al territorio, ma ben riconoscibile e con un ottimale rapporto valore-prezzo.
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