Scuola: conflitti fra istituti, per la regione è colpa del governo

Umbria, 03/03/2010

L’assessorato alla formazione lavoro della Regione dell’Umbria ha emesso il seguente comunicato: “Fra le scuole superiori si stanno aprendo gravi tensioni, nel passaggio fra il vecchio ordinamento e il nuovo, a causa di percorsi che erano già consolidati presso alcune scuole e che vengono persi, e per indirizzi ulteriori che, inseriti in alcuni istituti, vanno a erodere il bacino di utenza storico di altre scuole. Ovviamente non si può incolpare nessuna scuola di cercare di mantenere i livelli di servizio e di occupazione, attivando ciò che il ministero concede. Quello che è grave è la mancata pianificazione.
L’assessorato alla formazione lavoro ribadisce la gravità di una situazione creata dal ministero, nel momento in cui dilatando artificiosamente i tempi dell'uscita dei regolamenti con le relative tabelle di confluenza, ha di fatto impedito alle Regioni di esercitare una loro competenza rispetto al disegno del piano dell'offerta formativa. Manca, nella distribuzione degli indirizzi sui territori, una qualsiasi strategia, manca la rispondenza alle esigenze specifiche, manca la considerazione della fisionomia di ciascuna scuola, manca la considerazione dei rispettivi ambiti di utenza degli istituti. Il governo dovrà rendere conto della confusione che si è prodotta, e delle forzate “migrazioni” di iscrizioni, e conseguentemente di docenti, da un istituto a un altro. Anche le scuole che sembrano in teoria “favorite” dalla sorte potrebbero essere soggette a oscillazioni di iscrizioni che non aiutano la strutturazione di un corpo docenti stabile.
Mancano all'appello i licei musicali: la Regione ha da tempo chiesto al ministero l'attivazione di quattro indirizzi, ma, pur in presenza di condizioni a volte ottimali e di sperimentazioni pregresse, neanche uno è stato concesso.
Fra l'altro rischiano di porsi seri problemi riguardanti l'edilizia scolastica, se le dimensioni degli istituti varieranno troppo.
E' bene che i ragazzi scelgano quest'anno con serenità i percorsi più coerenti con le loro vocazioni, con le loro aspettative, con i loro talenti. E' compito della Regione, dopo una ampia concertazione e recependo i piani provinciali, riorganizzare il sistema regionale, per l'anno seguente, in modo da offrire una distribuzione coerente, attenta a non creare vuoti e sovrapposizioni e a consolidare l'utenza che sta sui confini regionali, per mantenerla nelle nostre scuole. Spiace che la riforma da tanto tempo attesa parta in tale contesto di confusione e provvisorietà”.