Comune nel caos : si mandano a casa gli operai della Fils e non il consiglio d'amministrazione
Foligno, 07/01/2009
Alberto Laganà, Comitato Foligno Provincia
Da anni come si sa, a causa di varie finanziarie draconiane, ma soprattutto per una pessima gestione, lamministrazione comunale di Foligno non ha assunto operai: sono rimasti soltanto dirigenti tutti targati politicamente, un buono stuolo di impiegati, ma di operai neppure a parlarne. Se cera bisogno di un lavoro di falegnameria, serviva un elettricista o bisognava dare una degna sistemazione al verde pubblico ci si doveva affidare a ditte private.
Era nata così la Fils che, recuperando il personale addetto ai lavori socialmente utili, doveva sopperire ai vuoti degli organici e soprattutto svolgere quelle funzioni essenziali per mandare avanti un comune di 60mila abitanti con centinaia di edifici pubblici, parchi, molti chilometri di strade, illuminazione pubblica, affissioni, incombenze che sicuramente i tanti dirigenti senza truppe del comune non saprebbero mai espletare.
Ma vuoi per le giunte evanescenti di questi anni, vuoi perché invece di operai anche alla Fils erano stati inseriti un buon terzo di impiegati, un consiglio damministrazione politico e digiuno di impresa, numeroso quanto inutile, vuoi per una politica incomprensibile dellamministrazione che ha spesso appaltato i lavori alla comunità montana e ad altri invece che alla società creata ad hoc, ora si è avuta la geniale pensata di mandarne una parte in cassa integrazione. Non naturalmente gli impiegati che hanno tutti protettori forti che stanno a Perugia, ma proprio a restare a casa devono essere chi puliva i bagni, chi dipingeva le strisce pedonali, tagliava l'erba o eliminava le foglie, sistemava i segnali stradali o ripuliva i chiusini che alle prime piogge, perché manca la manutenzione, allagano strade e proprietà private.
Si vuole così risparmiare poco più di 150mila euro: basterebbe togliere i compensi che spettano al consiglio damministrazione della società in questione, delle farmacie, del mattatoio e di tutti quegli altri organismi inutili che invece di utili producono perdite e dove sguazza una corte dei miracoli politica da decenni e non ci sarebbe bisogno di cassa integrazione.
Una domanda va posta sia ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione che ai sindacati confederali che hanno sottoscritto un patto scellerato a danno dei lavoratori: chi farà ora quei lavori indispensabili per il decoro e la vivibilità di Foligno?
Un bel biglietto da visita per le prossime amministrative non cè che dire, a conclusione di un quinquennio tutto da dimenticare dove il sindaco Marini è sembrato un pesce fuor dacqua, a parte rispondere puntualmente signorsì ai suoi padroni perugini, non ha lasciato tracce significative a favore dei cittadini, anzi voragini nei conti dal mattatoio alle farmacie comunali per arrivare a questa Fils che andrebbe gestita come unimpresa e non una discarica di galoppini della casta politica folignate.
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