Solenne cerimonia a Foligno per il VII centenario della morte della Beata Angela

Foligno, 05/01/2009

Aperte ufficialmente le celebrazioni angelane che dureranno fino al 2012.

Con una solenne funzione religiosa si sono aperte ieri pomeriggio a Foligno, nella Chiesa di S. Francesco, le cerimonie commemorative della Beata Angela, in occasione del VII centenario della sua morte, avvenuta il 4/1/1309.
Al rito, presente il Gonfalone della città, per l’Amministrazione comunale sono intervenuti, il sindaco Manlio Marini, il vice sindaco Nando Mismetti, l’assessore alla cultura Giovanni Carnevali e il direttore generale Alfiero Moretti, unitamente al presidente del Comitato comunale ”Foligno e la Beata Angela”, Massimo Stefanetti e al presidente dell’Ente Giostra Quintana, Domenico Metelli, accolti da padre Domenico Alfonsi, presidente del Cenacolo angelano.
In una chiesa gremita di fedeli e di cittadini, in onore della beata Angela, compatrona della città, è stata celebrata la S. Messa dal vescovo di Foligno, mons. Gualtiero Sigismondi e concelebrata dal ministro provinciale dei frati minori conventuali dell’Umbria, padre Bernardo Commodi.
Al rito, accompagnato dal coro diretto dal maestro Virgilio Agneletti, hanno preso parte in forma pontificale anche i sacerdoti diocesani, tra cui il vescovo emerito, mons. Giovanni Benedetti e il vicario, mons. Giuseppe Bertini.
Nella sua omelia, il vescovo di Foligno, Gualtiero Sigismondi, ha tracciato un profilo spirituale della beata Angela, universalmente considerata la più importante mistica del mondo cristiano.
“E’ con timore e gioia – ha detto mons. Sigismondi – che do inizio in questo 2009, coincidente con l’anno paolino, alle iniziative celebrative per il VII centenario della beata Angela”.
“La vera mistica – ha sottolineato il vescovo di Foligno – è l’ombra luminosa della croce; è per questo che Angela ha inteso abbandonarsi a Cristo, lasciandosi conquistare nell’anima”.
“La beata Angela – ha concluso Sigismondi – ci indica la manovra spirituale più impegnativa: il distacco da se stessi, avvenuto con mitezza e umiltà. L’esperienza vissuta da Angela ci presenta una donna che risplende di santità e di dottrina; invito a leggere, o a rileggere gli scritti di Angela, in modo da scoprire o di approfondire il suo pensiero”.
La funzione religiosa si è chiusa con l’intervento del ministro nazionale dell’Ordine francescano secolare, Giuseppe Faiella, che ha confermato la piena disponibilità dell’Ordine a collaborare alle varie iniziative angelane.
Per i presenti, la cerimonia è stata anche l’occasione per poter ammirare il recente restauro del dipinto di Gaetano Gandolfi (1791) “Beata Angela ha la visione di Gesù”, collocato nella Chiesa di S. Francesco, sopra l’altare che custodisce le spoglie della beata e la scultura dedicata alla figura di Angela da Foligno, scolpita in un blocco di gesso alabastrino dall’artista Francesco Fratini.
“Insieme al Comune di Foligno e al Cenacolo, ha dichiarato il presidente del Comitato comunale angelano, Massimo Stefanetti, abbiamo varato un ricco programma di manifestazioni culturali, che ci accompagnerà fino al 2012, con rilevanti iniziative, tra cui una grande mostra, concerti e spettacoli, convegni e incontri di carattere internazionale.”
Tra i devoti della beata folignate, in ogni parte del mondo, va annoverato anche Papa Giovanni Paolo II, che, il 20 giugno del 1993, sostò in solitaria preghiera proprio davanti al suo altare.
Scarne sono le notizie storiche su Angela, donna laica, sposa, madre, illetterata, ma dichiarata poi maestra dei teologi.
Nata a Foligno da famiglia benestante attorno al 1248, ventidue anni dopo la morte di San Francesco d'Assisi, visse la sua giovinezza in un ambiente ricco e agiato. Secondo le cronache, Angela era una ragazza bella, intelligente, volitiva e facoltosa: qualità rare per una donna del medio evo.
Ella stessa confesserà: "Sappiate che per tutto il tempo della mia vita ricercai come potessi essere adorata e onorata". Questa sete di adulazione e di incessante ricerca delle vanità della vita la allontanarono dalla pratica religiosa e neppure il matrimonio, contratto in giovane età con un signorotto locale, e i figli che presto ebbe, riuscirono a riportarla sulla via della fede.
Angela trovò tuttavia una risposta positiva al grigiore della sua vita, in virtù degli avvenimenti verificatisi in quegli anni a Foligno (i terribili terremoti del 1279 e del 1282, una disastrosa alluvione e la guerra con Perugia) che la turbano profondamente.
Nel 1285, subì un mutamento radicale che la portò ad un'alta perfezione spirituale.
Profondamente attratta dall'ideale di Francesco d'Assisi, nel 1291 entrò a far parte del Terzo Ordine, aiutata dai frati francescani del vicino convento.
Morì a 61 anni, il 4 gennaio 1309, confortata da numerosi discepoli per i quali aveva istituito un Cenacolo di vita spirituale e di azione sociale.
Il suo corpo è custodito a Foligno, nella chiesa di san Francesco dei frati minori conventuali.