Giornata mondiale per la pace: combattere la povertà, costruire la pace: Celebrazione di Mons. Sigismondi per la solennità di Maria Madre di Dio

Foligno, 05/01/2009

Un pensiero particolare del Vescovo ai fatti drammatici della Terra Santa.

“Quello della pace è un compito da realizzare con coraggio profetico”. Con queste parole Mons. Gualtiero Sigismondi Vescovo di Foligno ha esortato nella celebrazione eucaristica i numerosi fedeli convenuti nella Cattedrale di San Feliciano, giovedì 1 gennaio 2009, per la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Mons. Sigismondi, commentando il messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace, ha sottolineato che per poter camminare sulla via della riconciliazione gli uomini e i popoli hanno bisogno di essere illuminati dal volto di Dio ed essere benedetti dal suo nome.
Nell’annuale messaggio Benedetto XVI, di fronte a questa crisi sociale ed economica, invita ed esorta tutta la Chiesa universale a riflettere sul tema della giornata: Combattere la povertà, costruire la pace. “Dalla consapevolezza – dice Mons. Sigismondi - che esistono diverse forme di povertà non materiale, emarginazione, miseria relazionale, morale e spirituale, il Papa ha voluto mettere in risalto anche che esiste pure una povertà che impedisce alle persone e alle famiglie di vivere secondo la loro dignità. Una povertà che offende la giustizia e l’uguaglianza e che, come tale, ha alla propria radice il mancato rispetto della dignità umana”. Benedetto XVI sottolinea con fermezza nel messaggio che solo rispettando la persona umana si promuove e si costruisce la pace ponendo le premesse di un autentico umanesimo integrale. “A giudizio del Papa, - continua Mons. Sigismondi – la stessa crisi globale, che investe e scuote l’attuale assetto economico, va letta come un sintomo grave che richiede di intervenire sulle cause, e tuttavia si offre come sfida a superare un’attività finanziaria guidata da logiche autoreferenziale, priva del riferimento al bene comune. Sgomberando il campo dall’illusione che una politica di pura ridistribuzione della ricchezza esistente possa risolvere in maniera definitiva il problema della povertà, Benedetto XVI invita la Chiesa ad allargare il cuore alle necessità dei poveri, assicurando all’intera famiglia umana il proprio sostegno negli slanci di solidarietà creativa, non solo per elargire il superfluo, ma anche e soprattutto per cambiare gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo”. Un pensiero particolare il Vescovo Sigismondi lo ha dedicato alla drammatica situazione tra Israele e Palestina. “Come non volgere lo sguardo, quest’oggi, con l’abbraccio della nostra preghiera d’intercessione, alla drammatica situazione nella quale versa la terra in cui è ambientata la scena dei pastori di Betlemme, che si sono recati alla grotta per adorare il Bambino, portando nel cuore le note del Gloria in excelsis Deo? Come non dedicare alla Terra santa e a tutte le regioni del mondo, in cui sono in atto gravi conflitti armati, la solenne formula di benedizione che abbiamo appena ascoltato? Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace (Nm 6,26). Il termine biblico shalom indica quell’insieme di beni in cui consiste la salvezza portata dal Principe della pace, nato da Maria, Regina della pace”.

Anacleto Antonini