Fondo sociale Europeo: via ufficiale alla nuova programmazione, dalla Regione Umbria 30 milioni di euro per la ricerca e innovazione
Umbria, 10/12/2008
Il potenziamento della ricerca e del suo collegamento con le imprese umbre rappresenta uno degli obiettivi strategici delle politiche regionali per rafforzare il sistema Umbria e la sua competitività e vanno in questa direzione le azioni che la Regione Umbria promuove, dal 2004 con un percorso innovativo, allinterno della programmazione del Fondo Sociale Europeo, avvalendosi anche degli altri strumenti comunitari. Lo ha sottolineato lassessore regionale alle Politiche attive del lavoro, Maria Prodi, intervenendo al convegno sul Ruolo del Fondo Sociale Europeo nella ricerca e linnovazione che si è svolto stamani a Perugia, alla Sala dei Notari.
Evento di lancio della nuova programmazione operativa regionale del Fondo Sociale Europeo (in sigla Fse) per il periodo 2007-2013, allincontro hanno preso parte giovani laureati beneficiari degli interventi attivati dalla Regione, rappresentanti delle istituzioni coinvolte, enti di ricerca, del mondo produttivo e delle forze sociali. La sfida nella quale siamo impegnati ha detto lassessore è quella di operare sempre di più, e sempre meglio, per accrescere il ruolo della ricerca e della qualità della ricerca, che è centrale per il rilancio delleconomia e delloccupazione nel nostro Paese, nonostante sia spesso sottovalutato e non sostenuto da adeguati investimenti.
LUnione Europea ha rilevato Philippe Hatt, capo unità della Direzione generale Occupazione, affari sociali e pari opportunità della Commissione Europea nel porsi, con la Strategia di Lisbona, lobiettivo di diventare leconomia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica, capace di una crescita duratura, con un aumento e un miglioramento dei posti di lavoro e una più grande coesione sociale, ha valutato come cruciale il ruolo della ricerca scientifica per affrontare le sfide di un mercato globalizzato e caratterizzato da rilevanti trasformazioni. Con il braccio operativo del Fondo Sociale Europeo ha aggiunto la Commissione Europea è pronta a fare la sua parte sostenendo progetti, come quelli presentati dallUmbria, volti a favorire ricerca e innovazione e il trasferimento delle esperienze realizzate.
Linvito e lauspicio che rivolgo allUmbria in questa giornata che segna il debutto ufficiale della nuova programmazione umbra del Fse ha proseguito Hatt è quello di mantenere gli impegni presi, come è stato fatto con la programmazione del 2000-2006, e di implementare il partenariato, perché soltanto con la collaborazione di tutti i soggetti interessati si potranno conseguire gli obiettivi della crescita economica ed occupazionale e della coesione sociale.Impegno e auspicio sono stati raccolti dal direttore regionale allo Sviluppo economico della Regione Umbria, Ciro Becchetti. La Regione ha detto intende utilizzare completamente ed efficacemente le risorse comunitarie, migliorando sempre più il livello di competitività dellUmbria. Nella programmazione regionale viene attribuito un ruolo centrale alle risorse umane per lo sviluppo della ricerca e dellinnovazione, con consistenti risorse. Nel 2008 ha aggiunto - sono state attivate misure per oltre 30 milioni di euro, con tre tipologie di azioni: assegni di ricerca per giovani ricercatori, master per laureati in discipline scientifiche e una azione di sistema volta a stabilire reti di collaborazione a livello europeo tra Università, parchi scientifici e imprese tecnologicamente avanzate. Questultima, in particolare, consentirà ai ricercatori umbri di effettuare esperienze in centri di ricerca o imprese europee e, allo stesso tempo, potranno giungere in Umbria ricercatori da altri Paesi europei.
I bandi attivati nel 2008, a valere sui finanziamenti del Por Fse (Programma operativo regionale) 2007-2013 che ammontano complessivamente a 220 milioni di euro, sono stati illustrati nel dettaglio dalla dirigente del Servizio regionale Politiche attive del lavoro, Emma Bobò. Particolare attenzione ha detto fra laltro viene data allo sviluppo delle risorse umane nella ricerca e linnovazione legata alla ricerca, al potenziamento delle reti tra Università, centri di ricerca, poli tecnologici e centri di eccellenza e il settore produttivo, anche attraverso lattivazione di percorsi formativi e incentivi alloccupazione.
In particolare, per il bando che ha previsto assegni di ricerca e incentivi alloccupazione con una dotazione finanziaria complessiva di 3 milioni e 800mila euro, alla scadenza del 15 settembre 2008, ha comunicato la dirigente regionale, sono pervenute 759 domande di finanziamento. Sono in corso le procedure distruttoria.
Le esperienze e i risultati delle attività di ricerca, incentivate in Umbria con le risorse del Fondo sociale europeo nel periodo di programmazione 2000-2006, possono essere giudicati in modo positivo. È quanto ha evidenziato la ricerca dellAgenzia Umbria Ricerche (Aur), illustrata stamani nel corso del convegno alla Sala dei Notari da Anna Ascani, direttore dellagenzia regionale. La ricerca ha preso in esame due bandi della Regione Umbria, rivolti a giovani laureati, (bando Cresci e bando Regione Umbria) con i quali sono stati finanziati nel complesso, con assegni di ricerca o borse di studio, 382 progetti, per un totale di oltre 8 milioni di euro. Le ricadute occupazionali sono state incoraggianti: nel caso del bando Cresci il 95% degli assegnisti, a conclusione dei loro progetti, ha dichiarato di avere trovato unoccupazione o di avere proseguito la propria attività di ricerca con altri assegni o borse. L81% degli assegnisti del bando Regione Umbria ha dichiarato che il soggetto ospitante (cioè limpresa o listituto di ricerca) ha manifestato interesse per una eventuale collaborazione futura. La ricerca, in questo caso, è stata realizzata mentre i progetti erano in corso.
Sono stati intervistati anche le imprese ospitanti e i tutor scientifici degli assegnisti circa limpulso che le loro attività di ricerca possano avere ricevuto dai progetti realizzati. Le risposte sono state positive. Il 76% di coloro che, dopo aver vinto il bando, hanno rinunciato al finanziamento del progetto ha dichiarato di avere conseguito unoccupazione più vantaggiosa.
La ricerca ha disegnato la figura dellassegnista medio, che ha tra i 27 e 34 anni, è laureato in corsi del vecchio ordinamento o specialistici del nuovo (prevalenti ingegneria, biologia e agraria), ha origini umbre ed ha realizzato un progetto con un grado di innovatività medio/alto.
In sostanza, a giudizio della indagine dellAgenzia Umbria Ricerche, loccupazione, lo sviluppo della ricerca e il contribuito a frenare la fuga di cervelli dallUmbria sono stati i fattori maggiormente sviluppati. La burocrazia e le difficoltà nel reale utilizzo dei progetti sono le maggiori criticità riscontrate.
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