Arte e cultura E dedicata a Nuvolo la mostra di Carnevali Dinamismi modulari
Perugia, 09/12/2008
Le massime istituzioni umbre rinnovano limpegno verso larte contemporanea.
Dinamismi modulari . È dedicata a Nuvolo la retrospettiva che Carlo Carnevali propone, fino all11 gennaio 2009, al CERP Centro Espositivo Rocca Paolina della Provincia di Perugia. Un omaggio al grande artista, scomparso di recente, attraverso le opere che in trentacinque anni hanno definito luniverso creativo e linguistico di Carnevali. La mostra è stata inaugurata sabato scorso (6 dicembre) alla presenza dei rappresentanti delle massime Istituzioni Umbre che hanno promosso e sostenuto levento artistico: gli assessori alle attività culturali della Provincia di Perugia Pier Luigi Neri, della Regione dellUmbria Silvano Rometti, del Comune di Perugia Andrea Cernicchi e il Presidente dellAccademia Belle Arti P.Vannucci Alfredo De Poi. Unanime lattenzione e limpegno espressi da parte dei rappresentanti delle Istituzioni in direzione della valorizzazione nel nostro territorio dei percorsi culturali e dellarte contemporanea, attenzione e impegno anche per sostenere allAccademia fucina di grandi artisti e humus che ha fatto crescere tante sensibilità artistiche.
Le opere di Carnevali ci appaiono particolarmente suggestive ha sottolineato Pier Luigi Neri - non solo per la loro espressione intensa e dinamica, ma per essere nellimpasto di segno e colore, dinamicità e immobilità, una metafora della temperie culturale e sociale che stiamo vivendo, sospesa tra desiderio e sacrificio, tensione ideale e certezze concrete. Carlo Carnevali ventun anni dopo: nel 1987 Tra morfemi e cromie, nel 2008 Dinamismi modulari. La ricerca continua tra forme e cromie talvolta monumentali, talvolta miniate. Scomponibili e ribelli, le formelle della sua poetica narrano una storia infinita che, in questa nuova mostra, è lordito che si intreccia con la trama con altri racconti e altre miscele cromatiche senza soluzione di continuità. Un alfabeto di moduli, unità di misura e di lettura, quindi, per levento Dinamismi modulari, in cui accanto al primo lavoro (Figura al quadrato, 1973) viene esposta la produzione più recente con incursioni multimediali e installazioni tematiche. Carlo Carnevali, lartista umbro protagonista di questa ampia personale, - afferma il curatore della mostra Emidio De Albentiis - ha perseguito nei suoi trentacinque anni di fedeltà allarte (in mostra è stato volutamente inserito il lavoro degli esordi, del 1973), una direttrice sostanzialmente univoca centrata sulleterna dialettica fra segno e colore. Proprio la dialettica, non solo quella di ambito squisitamente pittorico, ma nella sua specifica essenza di vitale dialogo fra istanze di natura diversa se non opposta, caratterizza lintero percorso artistico-esistenziale di Carlo Carnevali. Umbro di Perugia, lartista ha abbinato una formazione di tipo autodidattico ad un mirato affinamento delle proprie conoscenze attraverso lo studio accademico, dove tra i suoi maestri, ha avuto, fra gli altri, un vero e proprio indagatore del segno come Nuvolo. Un ulteriore elemento dialettico presente nellartista umbro è il continuo ed intenso interscambio fra una dimensione operativa molto spesso legata ad una convinta artigianalità e laspirazione ad esprimersi, specie negli interventi installativi (ma non soltanto in essi), verso una più marcata artisticità del proprio fare. I Dinamismi modulari di Carlo Carnevali, nella cui genesi si colgono significative affinità con le ricerche di uno dei suoi maestri, il già ricordato Nuvolo, alludono allenigma dellesistere.
Promossa dalla Provincia di Perugia, con il sostegno della Regione Umbria, della Fondazione Cloe di Roma e della Eko Tecnology di Fano, la mostra si avvale del patrocinio del Comune di Perugia e della Fondazione Accademia delle Belle Arti P.Vannucci di Perugia, insieme per unoperazione culturale che sfida larchitettura della Rocca Paolina per dare cornice al lavoro di Carnevali su stasi e movimento, segno e colore.
La mostra rimarrà allestita fino all11 gennaio 2009 e osserverà i seguenti orari 10.00 13.00; 15.00 18.30. Chiuso il lunedì e la mattina del 25 dicembre e del 1 gennaio / ingresso libero.
Info: Provincia di Perugia - Servizio Promozione Attività Culturali e Sociali - Ufficio Promozione Attività Culturali ed Espositive Tel. +39 075 3681218 620 407. www.provincia.perugia.it
Dinamismi modulari Scheda della mostra
Anche se non mancano interessanti opere a parete, che finiscono con lessere un utile e necessario complemento al discorso di fondo, il cuore nevralgico dellesposizione è certamente rappresentato dagli interventi scultoreo/installativi che, nella loro sorvegliata diversificazione pur nella immediata identificabilità delle soluzioni di tipo modulare, riescono ulteriormente a trasmettere loscillazione tra ordine e caos cui si è più volte alluso. Nel corridoio centrale del CERP si snoda, per oltre trenta metri, una striscia ritmata sulla faccia superiore da coloratissimi moduli: degni di nota sono, in particolare, due aspetti, landamento progressivamente ascendente di questo intervento continuo e il suo piegarsi, ad angolo retto, in corrispondenza di uno dei grandi ambienti che fanno da corona al corridoio, costituendo una presenza che funge, al tempo stesso, da guida visiva e da ostacolo, come una linea di confine la cui valicabilità è possibile ma malsicura. Di notevole originalità è, lungo le pareti ricche di angoli del cosiddetto labirinto, linstallazione di un guard rail, del tutto uguale a quelli che si dipanano lungo le strade, entro la cui concavità Carnevali ha inserito una sequenza di suoi elementi modulari: un esplicito richiamo allidea stessa di viaggio grazie allutilizzo in chiave neo pop, di un oggetto comune quanto solitamente ignorato dallo sguardo capace di caricarsi il senso di questa metafora. A riprova dellattenzione dellartista anche verso le nuove possibilità offerte dai moderni mezzi tecnologici, cè un video, montato su uno schermo di grandi dimensioni, in cui un gruppo dei consueti moduli da quindici centimetri di lato (il modulo, lo si è ricordato allinizio, che costituisce una vera e propria unità di misura e di relazione proporzionale pressoché in tutte le opere presentate in mostra), compaiono in una sequenza che distrugge e ricompone continuamente linsieme di partenza: in diretto rapporto visivo e concettuale con questo video, contraddistinto dal dinamismo, cè un grande lavoro a parete, governato dalle medesime proporzioni, ma centrato, vista la sua natura di quadro, sulla stabilità. Questa stessa relazione collega inoltre due alte sculture, vere e proprie stele formate dagli elementi modulari lignei sovradipinti, collocate lungo lasse del corridoio laterale del CERP: una di esse, girevole, è caratterizzata da un lento movimento, quasi una sorta di ammirato omaggio al capolavoro, Il Grande Nero, che, circa un quarto di secolo fa, uno dei sommi maestri dellUmbria del Novecento, Alberto Burri, volle donare a Perugia e alla Rocca Paolina.
Se in uno degli ambienti più grandi del CERP, Carlo Carnevali ha inserito unampia sequenza dei suoi moduli, giocando sul numero quindici e sui suoi multipli, alla splendida sala coperta a volta che fiancheggia il corridoio principale, lartista ha affidato uno dei suoi messaggi più intensi, anche in questo caso contraddistinto da un voluto carattere duplice, in una sintesi che contiene tragicità e leggerezza: al centro del pavimento campeggia una struttura simile a una bara, circondata, a terra, da pannelli dipinti secondo i consueti stilemi dellartista, in una solitudine che è interrotta da un sottofondo sonoro in cui si riesce a percepire un indistinto brusio della gente, che, simmagina, assiste al funerale, cercando di esorcizzare, proprio con il chiacchericcio, lo spettacolo inquietante della morte. Ma, proprio questa indissolubile relazione tra morte e vita, questa dialettica ineliminabile tra essere e divenire, costituisce il senso ultimo delle cose, ed è questa convinzione ad animare in profondità lispirazione di Carlo Carnevali (De Albentiis).
|