Alessandro Pagliacci

 

In occasione del Natale 1998 ebbi l’idea di regalare ai parenti e agli amici che festeggiavano con me la bella ricorrenza della nascita del Redentore, un libretto di poesie in vernacolo che avevo scritto di getto in un momento di vena particolare.

Mi ero scusato  per la pochezza del dono, per i versi zoppicanti e per il dialetto folignate utilizzato in modo molto approssimativo nella speranza di fare un dono gradito, se non altro per la sua originalità.

In realtà la cosa è stata apprezzata oltre ogni aspettativa ed ogni merito. Sono stato sollecitato un po’ da tutti a proseguire nel comporre altri versi.

Ho cercato di farlo ogni volta che l’occasione  e il tempo me ne hanno dato l’opportunità.

Così alle prime “poesie” se ne sono aggiunte delle altre, che ora ho raccolto in un libretto, che non ho mai avuto la presunzione di pubblicare, ma solo regalare di nuovo ai parenti e agli amici che hanno dimostrato di gradire il dono e di apprezzare, se non il talento, almeno la fatica.

 

FULIGNU E PERUGGIA

 

LU BARBONE